Durata della gravidanza.
DOVREBBE suscitare meraviglia che una branca così importante e complessa dell'astrologia, qual è la genetlialogia, poggi su un fondamento così incerto come l'ora di nascita. Che essa provenga da ricordi o documenti ufficiali, è in­fatti del tutto irrilevante, poiché nulla ne può garantire la veridicità. Se la nascita fosse controllata da un cronometro elettronico, come alle Olimpiadi, quando rileveremmo il dato? In altre parole: qual è l'ora di nascita? Quella in cui il bimbo viene espulso dall'utero o quando emette il primo va­gito? O un altro momento ancora? Noi riteniamo che l'attimo cosmico della nascita sia quello della prima inspirazione: passando per la vagina, i polmoni del feto vengono compressi per fa­vorire, una volta superato il passaggio, il risucchio dell'aria, proprio come farebbe una spugna. Questo, però, è solo il nostro parere.
Ebbene, i vari metodi tramandati dagli astrologi greco-egizi dimostrano che il problema era noto e che, verosimilmente, in epoca precedente esso era stato risolto. Il metodo più autorevole, fatto risalire ad Ermete Trismegisto, ci è pervenuto sotto il nome di trutina Hermetis, ossia la bilan­cia di Ermete.
Gli astrologi moderni non se ne curano e considerano i dati dei registri ufficiali come certi. In pratica, oggi tutti rinunciano alla verifica dell'ora di na­sci­ta, anzi la maggior parte non ne sente nemmeno la necessità o, meglio, non sa nemmeno in che cosa consista; poi, però, ci­men­tan­do­si nel calcolo, non così facile, delle direzioni primarie, i conti non tornano mai, e quindi s'inventano i metodi più astrusi per fare previsioni che puntualmente non si verificano.
Tolemeo tratta la questione nel terzo libro del suo Quadripartitum, pro­po­nen­do una soluzione sua propria, disattesa. Egli era ben consapevole che la cosiddetta trutina Hermetis poneva due condizioni: la prima è che l'ora di nascita presunta non poteva distare troppo da quella vera, cioè doveva aver avuto luogo entro le due ore circa; la seconda, ignota ai più, è che la nascita doveva avvenire nello stesso luogo del concepimento. Di qui la necessità di un metodo che prescindesse almeno dalla seconda condizione. Tolemeo non dice donde provenga il suo metodo – di cui peraltro non pretende d'essere l'inventore –, ma possiamo ritenere che esso risalga molto tempo addietro. La famosa 51a sentenza del Centiloquium dice: «Dov'è la Luna al momento della genitura, quel segno sorse al concepimento; e dov'essa capiti al concepimento, quel segno sorgerà allo sgravamento»; e vi è chi l'attribuisce a Tolemeo che – sia detto una volta per tutte – non è l'autore del Centiloquium. Efestione (2,1 [Pingree]) l'attribuisce alla scuola egizia di Petosiride.
La verifica dell'ora di nascita non è una questione di pignoleria, ma è imposta dall'arte: non è, infatti, concepibile fare complessi calcoli e previsioni, basandosi su un dato che non abbia un fondamento astronomico.
In questo nostro articolo tratteremo della prima parte, che è la più semplice, ossia della durata della gravidanza. Va da sé che la gravidanza non può che essere un ciclo che ha inizio con il concepimento e termina con il parto In alcuni testi e sul web si leggono le farneticazioni più mirabolanti, che non hanno alcun fondamento.
Il testo più chiaro è quello di Vettio Valente (sec. II e.v.), astrologo di Antiochia:

Giunti a questo punto, è ora di parlare del concepimento, senza tortuosità e senza gelosie.[1] (Quanto alla durata della gravidanza) i termini di riferimento sono tre – minimo, medio e massimo – e ciascuno distanzia l'altro di 15 giorni,[2] che sottratti o addizionati a un termine dànno l'altro. Il minimo è di 258 (giorni), che sarà indicato dal grado (all'orizzonte) occidentale, cioè quando (il centro del)la Luna sta per tramontare;[3] il medio di 273 (giorni), quando la Luna è esattamente sull'oroscopo; il massimo di 288 (giorni), quando la Luna è esattamente al tramonto.
Distribuendo i 15 giorni di differenza sull'emisfero che va dall'oroscopo al discendente, troviamo che ogni segno corrisponde a 2 giorni e ½. Supponiamo dunque che sorga il Cancro e tramonti il Capricorno: se la Luna si trova sul cardine discendente il nascituro sarà di 258 giorni; se è in Aquario, di 260 ½; in Pesci, di 263; in Ariete, di 265 ½; in Toro, di 268; in Gemelli, di 270 ½; in Cancro (sull'oroscopo), di 273; in Leone, di 275 ½; in Vergine, di 278; in Bilancia, di 280 ½; in Scorpione, di 283; in Sagittario, di 285 ½; in Capricorno, di 288.
Sia, per esempio
[v. figura, qui a destra], l'anno 8 di Nerone, tra il 6 e il 7 di Mesorì [= 28-29 luglio 62 e.v.],[4] all'ora 11a: la Luna è in Bilancia e l'oroscopo in Cancro. Ora, siccome la Luna si trova sul cardine, la generazione si conclude in 280 giorni e 12 ore, che andranno sottratti ai 365 giorni dell'anno, con un resto di 84 giorni e 12 ore. Se, dunque, aggiungiamo questi 84 giorni al 6 di Mesorì, arriveremo al 27 di Faofì [22 ottobre 61 e.v.], ora 23a, che è il giorno del concepimento; e, retrocedendo, se prendiamo (i giorni) dal 27 di Faofì al 6 di Mesorì, saranno 280.
Dimostreremo che anche attraverso svariate opzioni (di calcolo), queste portano al medesimo risultato. Annunciata la natività, indaghiamo in quanti giorni si è compiuta. Se la Luna si trova nell'emisfero sopra la terra, sono da considerare i gradi che vanno dal grado discendente a quello della Luna, ed attribuendo ad ogni 30° 2 giorni e ½, aggiungili al termine minimo, cioè a 258, e troverai di quanti giorni (sarà stata) la gravidanza; giorni per mezzo dei quali, computati a ritroso (sul calendario) fino all'ultimo, troverai il giorno del concepimento. Se vuoi fare altrimenti, considera i gradi che vanno dalla Luna all'ascendente e, attribuendo 2 giorni e ½ ad ogni 30°, sottraili al termine medio, cioè a 273, ed otterrai i giorni di gravidanza.
Similmente, se la Luna si trova sotto la terra, considerati i gradi dal­l'o­ro­scopo al luogo della Luna ed assegnati 2 giorni e ½ ad ogni 30° e sommatili insieme, aggiungili al termine medio, cioè 273: di tanti giorni sarà stata la gravidanza. (Oppure), presa (la distanza) dal luogo della Luna al discendente e rilevati quanti giorni comporta, in proporzione alla quantità risultante dalle trentine estrapolate
[5] togli 2 giorni e ½ (ciascuna) dai 288: di tanti giorni sarà stata la gravidanza.

Il testo è chiarissimo e non abbisogna d'altro, anche se Valente prosegue con altri esempi ed ulteriori possibilità di calcolo. La Luna calante o crescente, sopra o sotto la terra, non ha nulla a che vedere con tutto ciò: sono solo insulse fantasticherie generate dall'incompetenza e dall'ignoranza dei testi. Il disegno che proponiamo, qui a sinistra, dovrebbe chiarire ulteriormente il testo di Valente.
Ma da dove sbucano i tre termini? Efestione[6] scrive: «Il concepimento degli esseri umani asseriscono che avvenga, per i decamestri, al quadrato sinistro del Sole al momento dello sgravamento: è lì, infatti, che il Sole si trovava, quando avveniva il concepimento; per i settimestri, esso era all'opposizione». Tale constatazione deriva da un'esperienza più che millenaria: il parto avveniva, nella stragrande maggioranza dei casi, quando il Sole di nascita si trovava al quadrato sinistro di quello in cui s'erano interrotte le regole. Sulla circonferenza graduata di 360°, dunque, la gravidanza corrispondeva a 270°. Siccome, però, l'anno tropico è di 365 + ¼d (per l'esattezza 365,2422 giorni solari medi), 270° corrispondono a 273d 22h 21m 35s (273,93165).[7] I testi greci, invero, dànno 273d + ⅓d, cioè 8h: una differenza irrilevante ai fini del calcolo della durata della gravidanza, senza voler considerare la non uniformità dei giorni solari veri. Il moderno concetto di giorno solare medio o giorno medio è, infatti, «la media aritmetica di un gran numero di giorni veri compresi entro alcuni anni tropici interi».[8] Un computo diverso, è quello basato sul mese lunare che, dalla Terra, è il tempo intercorrente fra un novilunio e l'altro. Questo mese lunare medio è di 29d 12h 44m 03s (29,53059).
Prima di procedere, va osservato che la suddivisione della sfera in 360° ha valore simbolico e può essere intesa come 9 parti + 3 parti, ossia 9 mesi (270°) + 90 anni (90°), a significare simbolicamente che il ciclo terreno di un essere umano (360°) è dato dalla gravidanza + gli anni di vita. Questo vale per l'essere umano, ovviamente; per i vegetali e gli animali non umani il simbolismo della sfera muta, com'è prerogativa di tutti i simboli.
Se, mutatis mutandis, applichiamo questo calcolo al mese lunare medio, avremo che la durata media di una gravidanza sarà data da 9 mesi lunari, che ricoprono i tre quarti della sfera + un quarto dello stesso mese, ossia 29d 12h 44m 03s + ¼ di 29d 12h 44m 03s,[9] la cui somma dà 273d 3h 47m 28s (273,157958), durata media lunare di una gravidanza. Quale controprova, dividiamo la durata media di 273d 3h 47m 28s per 30, il mese simbolico solare (360 : 12), ed otterremo 9mesi 3d 3h 47m 28s, che è la durata media della gravidanza espressa in mesi solari. Confrontando questo dato con quello sopra computato secondo l'anno tropico (273d 22h 21m 35s), avremo una differenza di 18h 34m 07s.
Concludendo, tra i 273d 22h 21m 35s e i 273d 3h 47m 49s, ricavati entrambi dal simbolismo dei 360° (270d + 90a), non possiamo non ammettere che i 273d + ⅓d degli astrologi greci pare un compromesso corretto ai fini del calcolo della durata della gravidanza.

Come si procede? È semplice. Si eriga la carta del cielo per l'ora data e si inserisca la posizione della Luna e quella dell'orizzonte, ma considerando il MC vero, non quello medio dato dai software.[10] Se essa si trova sopra la terra significa che la durata della gravidanza è inferiore al termine medio, se, invece, si trova sotto, la durata sarà superiore al termine medio. Già il Giuntini aveva predisposto una comoda Tavola della permanenza del feto nell'utero della madre (v. figura qui a destra). [11]
Il calcolo suggerito da Valente sarebbe corretto solo se la linea dell'orizzonte corrispondesse all'inizio di un segno e se il MC fosse posto esattamente a 90° longitudinali dall'oroscopo. Il che non si verifica mai. Ma Valente vuol solo mostrare il principio; tant'è che, illustrando il primo esempio, che è reale (v. supra), chiarisce quel che intende. Se infatti assegnassimo 2,5d ad ogni 30°, il quadrante fra l'oroscopo e il meridiano inferiore, comprendendo 2 segni e mezzo (v. figura), risulterebbe di 6¼d, mentre Valente dice chiaramente che, trovandosi la Luna «sul cardine, la generazione si conclude in 280 giorni e 12 ore», che è la somma del termine medio + 7½d. A questo punto, non resta che controllare dove la Luna si trovava nel giorno del concepimento. Al fine d'evitare conteggi noiosi con l'errore sempre in agguato, basterà affidare il calcolo ad Excel. Inserendo in una cella qualunque, ad es. A1, la formuletta '=DATA(62;07;29)', la casella restituirà la data nel formato '29/07/1962';[12] indi nella cella A2 inseriamo la seguente operazione: '=A1-280,5', il cui risultato sarà 21 ottobre (19)61. Infine, scorrendo le effemeridi dell'anno 61, rileveremo che la Luna entra in Cancro (segno dell'oroscopo) poco prima delle h. 3 antimeridiane del 22 ottobre (ossia il 27 di Faofì), che sarà il giorno del concepimento.
Nulla di complicato. Se, tuttavia, la Luna si trova all'interno di un quadrante, cioè non esattamente su un cardine, il calcolo più preciso, sarà dato dalla distanza oraria: come 6 ore stanno a 7,5d, così la distanza oraria della Luna (dal cardine) sta ad 'x'.[13] I giorni che ne risultano, andranno aggiunti o sottratti a seconda della posizione del luminare.
Con la durata della gravidanza così calcolata, la Luna dovrà trovarsi giocoforza nel segno dell'ascendente di nascita o, molto più raramente, nel segno opposto.[14] Non è infrequente che la Luna si trovi nel segno dell'ascendente presunto di nascita uno o due giorni prima, o dopo, quello calcolato: ciò significa solo che l'ora di nascita data è piuttosto approssimativa. In ogni caso la Luna di concepimento non può distare più di 12° dal segno dell'ascendente di nascita: va infatti ricordato che la prima condizione sopra citata della trutina Hermetis è che l'ora di nascita presunta dev'essere all'interno di 2 ore rispetto a quella vera.

Ed ora, a dimostrazione dell'esistenza di un ben determinato ciclo che presiede alla durata della gravidanza, proponiamo alcuni esempi di personaggi, di cui possediamo l'ora di nascita e, di conseguenza, conosciamo il segno all'oroscopo.
ENNIO MORRICONE. — I dati sono quelli già indicati in un nostro precedente articolo.[15] La Luna, ancorché si trovi a 1° ♏ 46' , cioè nell'emisfero occidentale della carta, in realtà è già nell'emisfero orientale e dista dall'I.C. 39m 59s. Applicando la proporzione: 6h stanno a 7,5d = 39m 59s stanno ad x, troveremo la distanza in giorni della Luna dall'I.C. Indi, sommiamo il termine medio (273,3333) a 7,5d e sottraiamo la distanza in giorni trovata (pari a 20h ca., cioè meno di 1 giorno). Il risultato in decimali (280,000314) va sottratto alla data di nascita secondo la formuletta indicata [ossia '=DATA(28;11;10')], vale a dire: cella con la data -280. La data restituita è 3 febbraio 1928. Siccome l'ascendente di nascita è in Leone, dobbiamo scorrere le effemeridi del 1928 per verificare se in quel giorno la Luna era in Leone. In effetti la Luna entra in Leone il 4 febbraio intorno alle h. 16.00 GMT. La (non infrequente) discrepanza fa sospettare che l'ora di nascita sia piuttosto approssimativa. Sarà il calcolo dell'ora a stabilire la fine del ciclo.
MARYLIN MONROE. — Secondo SF M. Monroe nacque a Los Angeles il 1° giugno 1926 alle 9.30. A quell'ora l'ascendente era in Leone e la Luna si trovava a 31m 50s dal discendente. Applicando la solita proporzione (6h : 7.5d = 31m 50s : x) troveremo che i giorni da aggiungere al termine minimo sono 0,6633 (quasi 16h). Sottraiamo dunque la durata della gravidanza (quasi 259d) alla data di nascita e la formula restituirà la data del 15 settembre 1925. Cotrolliamo sulle effemeridi dove si trovava la Luna in quel giorno: giustappunto in Leone.
FRYDERYK CHOPIN. — Ancorché la data di nascita ormai da tutti accettata sia quella del 1° marzo 1810, Julian Fontana, condiscepolo e copista del compositore, Jósef Sikorski (autore del primo saggio su Chopin [1849]) e Moritz Karasowski, biografo (1877), hanno rimarcato che l'anno di nascita è il 1809, non il 1810. Per di più l'atto di battesimo certifica che la data fu il 22 febbraio 1810. Abbiamo quindi tre date! Cominciamo col 1809: il 1° marzo di quell'anno alle h. 18.00 (ora presunta), l'ascendente si trovava a 17° ♍ 36' e la Luna a 4° 36' dello stesso segno. La durata della gravidanza risulterebbe di 272d 4h 40m ca., donde, applicando la solita formuletta, otteniamo che il giorno del concepimento sarebbe stato il 1° giugno 1808; ed in effetti, in quel giorno, la Luna entrò in Vergine poco dopo le 8.30 antimeridiane GMT. — Passiamo al 1810. Il 1° marzo 1810 alle h. 18.00 l'ascendente era a 17° ♍ 26' e la Luna a 18° ♑ 6' ca., con una conseguente durata della gravidanza di 283d 6h 34m ca., che rimandano al 21 maggio 1809. Ebbene la Luna entrerà in Vergine il 22 maggio poco dopo mezzogiorno GMT. — Concludiamo col 22 febbraio 1810. L'ascendente era a 12° ♍ 50', mentre la Luna era a 11° ♎ 16', posizione che determina una durata di 276d 13h ca., e richiama il 21 maggio 1809, esattamente come per il 1° marzo 1810.
Che cosa possiamo concludere? Ebbene, quanto al 1809, a mezzogorno del 1° giugno la Luna si trovava a 4° ca. della Vergine con una distanza dall'ascendente di nascita di ca. 13°: quasi accettabile. Per il 1810, invece, a mezzogiorno del 21 maggio 1809 la Luna si trovava ancora a 17° ca. del Leone, imponendo di passare a mezzogiorno del 22 maggio, quand'essa si preparava ad entrare in Vergine, con un ascendente ad oltre 17° di distanza; di qui, o l'ora di nascita è molto approssimativa, oppure sia la data sia l'ora sono decisamente errate. Infine, rispetto al 22 febbraio, che richiama il medesimo 21 maggio 1809, l'entrata della Luna in Vergine dopo mezzogiorno del 22 maggio 1809, cioè ad una distanza dell'ascendente di quasi 13°, legittima la datazione del giorno di concepimento al 22 maggio 1809. Ne consegue che ad una prima indagine, il ciclo o durata della gravidanza, considerando accettabile l'approssimazione dell'ora di nascita, colloca la data di nascita al 1° marzo 1809. Va da sé che un caso così particolare imporrà un attento esame delle direzioni e dei transiti, morte compresa, che permetterà di confermare la data di nascita.
In ogni caso, va sottolineato che nelle tre date, la durata della gravidanza richiama sempre una data in cui la Luna si trovava nel segno dell'ascendente di nascita o nelle immediate vicinanze.
RUDOLF STEINER. — Un altro caso particolare è quello del fondatore dell'astroposofia, la cui data di nascita oscilla tra il 25 e il 27 febbraio 1861 a Donji Kraljevec, nell'attuale Slovacchia. I documenti destano una qualche perplessità; l'ora non vi è indicata, ma è collocata alle h. 23.15, perché Steiner era un “Mitternachtskind”, un parto di mezzanotte (come Gesù Cristo... e non è una nostra battuta![16]). Ebbene il 27 febbraio l'ascendente segnava il 24° dello Scorpione e la Luna era a 17° ♎ 37'; essa, in quella posizione determinava come giorno del concepimento il 1° giugno 1860, giorno in cui essa passava dal 5° al 20° dello Scorpione, segno dell'ascendente di nascita. Se, invece, consideriamo il 25 febbraio, con l'asc. a 13° ♏ e la Luna a 17° ♍ 30', la posizione della Luna richiama il 2 giugno 1860, non il 1°. La Luna, il 2 giugno, esce dallo Scorpione alle 17.30 ca. GMT, e a mezzogiorno transitava a 26° 51' dello stesso segno, distante poco più di 13° dal grado ascendente. Pertanto, supponendo l'ora di nascita quasi corretta, la data di nascita sarà il 27 febbraio, non il 25. Il che andrà comunque confermato da ulteriori indagini.
ALAN LEO. — Per questo famoso astrologo utilizziamo i seguenti dati: nato a Westminster (England) il 7 agosto 1860, alle h. 6.00 a.m. ca. La Luna era a 15° ♈ 25' e l'asc. a 0° ♍ 2' 19”. In quella posizione la Luna, essendo distante 2h e 2m ca. dal M.C., determinava una gravidanza di 263d e 7h, che, sottratti alla data di nascita, fanno cadere il concepimento il 17 novembre 1859. Ebbene, da mezzogiorno del 17 a mezzogiorno del 18 novembre 1859, la Luna passa da 24° ♌ 2' 18” a 8° ♍ 6' 39” Vergine.
SILVIO BERLUSCONI. — Alla nascita, avvenuta a Milano il 29 settembre 1936 alle h. 6.06, l'asc. si trovava entro il 1° della Bilancia e la Luna a 12° ♓ 28' ca. In quella posizione il luminare distava dal discendente 1h 24m ca., pari a 1d e 18h ca. da sottrarre al termine massimo. Detraendo 286d 14h dalla data di nascita, arriviamo al 17 dicembre 1935, giorno in cui La Luna attraversa la Vergine, imponendo quindi di passare al 18 dicembre. A mezzogiorno del 18 dicembre la Luna si trovava a 1° ♎ 59' 32”, segno dell'ascendente di nascita.[17]

E concludiamo con una BIMBA “CONCEPITA IN VITRO”. — Il 4 ottobre 1984 i quotidiani “Corriere della Sera” e “la Repubblica” annunciavano la nascita della «prima bimba milanese concepita in vitro». L'articolo del “Corriere” fu redatto da Edoardo Stucchi, il quale, oltre ai nomi e all'indirizzo dei genitori, precisa che la nascita era avvenuta il 3 ottobre alle h. 8.55; “la Repubblica”, invece, dà un'ora diversa (h. 9.14), specificando che l'inseminazione era avvenuta il 13 gennaio, onde la gravidanza sarebbe stata di 264d. La carta del cielo mostra l'ascendente nei primi gradi dello Scorpione e la Luna a 26° ♑ ca. Considerando la posizione vera del luminare ed applicando la solita formuletta, il ciclo della gravidanza sarebbe iniziato – secondo la trutina Hermetis – il 28 dicembre 1983, non il 13 gennaio 1984. In effetti, il 28 dicembre 1983 la Luna entra in Scorpione, segno dell'ascendente, alle h. 15.30 ca. GMT. Per chiarire la discrepanza, andiamo a vedere dove si trovava la Luna il 13 gennaio 1984: a mezzogiorno di quel giorno essa si trovava nel 16° del Toro, segno opposto a quello dell'ascendente. Il padre della bimba dichiarò al giornalista: «Dodici anni di attesa sono tanti anche per un figlio in provetta...»; in altre parole, i tentativi d'inseminazione dovevano essere stati parecchi, ma il solo riuscito fu questo. Perché? Perché, senza rendersene conto, i ginecologi avevano proceduto all'inseminazione nel solo momento utile, cioè quando, all'interno del ciclo che era iniziato il 28 dicembre 1983, la Luna si trovava per la prima volta nel segno opposto a quello dell'ascendente (15d) già decretato dall'immodificabile meccanica celeste. Qualche giorno prima o qualche giorno dopo, l'inseminazione sarebbe fallita come le precedenti.
Ciò dimostra che i cicli vitali – da quello citato da Valente alla bimba concepita in provetta – preesistono, e la Luna li determina tutti, dai vegetali agli animali, agli umani, secondo specifiche modalità vincolate a tutti i cicli planetari (passati, in corso e futuri) rispetto all'orizzonte locale, all'ora, e alla singola specie dell'essere vivente. Nessun essere vivente può nascere fuori da uno dei cicli determinati dalla Luna.
L'ora del concepimento, che richiede una procedura decisamente più complessa, sarà oggetto di un altro articolo.


NOTE.

[1] Valente (1,23 [Kroll] = 1,21 [Pingree]) allude a coloro che, essendo gelosi di quel che sanno o credono di sapere, lo espon­gono in modo tortuoso. Occorre, però, aggiungere che egli, laddove illustra le varie possibilità di calcolo per ottenere uno stesso risultato, non si comporta in modo troppo diverso, tanto che poi il computo è stato frainteso e farcito d'una tal messe di stupidaggini da lasciare interdetti.

[2] La Bara, nella sua edizione del primo libro (Leiden [Brill] 1989), accoglie la lezione μοιρῶν, che non ha alcun senso.

[3] Il testo greco dice ἐν τῇ ἐπικαταδύσει, che non è il luogo sotto il discendente – come qualcuno sembra intendere –, bensì quello stesso del cardine discendente, né sopra né sotto. L'errata interpretazione deriva forse dal fraintendimento di un luogo tolemaico (Alm. 8,4), ove si tratta delle configurazioni proprie agli astri inerranti, vale a dire le stelle fisse, col Sole, ed esse sono nove: «La terza configurazione si chiama tramonto mattiniero (πρωινὸς λίψ), quando il sole, trovandosi in prossimità dell'orizzonte orientale, l'astro si trova in prossimità di quello occidentale. Di tale configurazione l'una si chiama tramonto (oriental-)mattutino (ἑῴα ἐπικατάδυσις), non visibile, quando, al sorgere del sole, subito (dopo) l'astro tramonta; l'altra si chiama co-tramonto (oriental-)mattutino (ἑῴα συγκατάδυσις) vero, quando contemporaneamente al sorgere del sole l'astro tramonta; l'altra ancora si chiama pre-tramonto (oriental-)mattutino (ἑῴα πρόδυσις), visibile, quando al tramonto dell'astro il sole sorge subito (dopo). [...] La nona configurazione si chiama tramonto seròtino (ὀψινὸς λίψ), quando l'astro vien a trovarsi presso l'orizzonte occidentale insieme con il sole; di tale configurazione l'una si chiama post-tramonto vespertino (ἑσπερία ἐπικατάδυσις), visibile, quando l'astro, iniziando ad occultarsi, tramonta subito dopo il sole; l'altra si chiama co-tramonto vespertino (ἑσπερία συγκατάδυσις) vero, quando l'astro tramonta nello stesso istante e contemporaneamente al sole; l'altra ancora, si chiama pre-tramonto vespertino (ἑσπερία πρόδυσις), non visibile, quando l'astro, iniziando ad emergere dal sole [cioè ad apparire], tramonta prima di esso». Orbene, la stella fissa è un punto luminoso molto piccolo; quando il moto diurno la conduce all'orizzonte occidentale, scompare in un attimo. La Luna, invece, essendo molto più grande, è ἐν τῇ ἐπικαταδύσει, quando il suo centro coincide con l'orizzonte occidentale. Tanto le traduzioni della Bara (dans son coucher postérieur), incomprensibile, quanto quella del Riley (in the Place just following the Descendant), sono errate. Ed è lo stesso Valente a confermarlo, quando, parlando del periodo massimo, dice ἐν τῇ δύσει, lett. dentro il tramonto, ossia quando il suo centro è sotto l'orizzonte. Diversamente, vi sarebbe conflittualità fra ἐν τῇ ἐπικαταδύσει ed ἐν τῇ δύσει, poiché si creerebbe un'assurda miscela tra l'inizio della durata minima con la fine della durata massima.

[4] Nella sua edizione (Leipzig 1986, p. xviii) il Pingree data l'esempio al 31 luglio 62, senza specificare, però, che è la data giuliana, cui corrisponde, nel calendario gregoriano, il 29 luglio dello stesso anno. Valente, infatti, dà le coordinate, onde possiamo datare le posizioni indicate al 29 luglio, alle h. 3.42.27 del 62 e.v. ad Antiochia sull'Oronte: la Luna si trovava sulla cuspide della IV casa, cioè sul meridiano inferiore. La citata Bara (v. n. 2) col disegno di p. 215, ove pone i segni in senso contrario (con la Bilancia a mezzogiorno!), dimostra di non aver capito proprio nulla, e nelle Note preliminari all'intelligenza del testo ha persino l'ardire di prendere in giro l'astrologia “mistica”!

[5] Il Kroll nella sua edizione dà il seguente testo, accolto anche dal Pingree: πρὸς τὴν ποσότητα [ἐκ] τῶν ἐκκρουσθεισῶν τριακοντάδων, cioè espunge ἐκ. A nostro pa­re­re­ è pre­fe­ribile integrare l'articolo, che meglio si giustifica anche sotto l'aspetto paleo­gra­fi­co: πρὸς τὴν ποσότητα <τὴν> ἐκ τῶν ἐκκρουσθεισῶν τριακοντάδων.

[6] Loc. cit.

[7] Inseriamo tra parentesi tonde il numero in decimali per coloro che volessero cimentarsi nei calcoli.

[8] Cf. F. Flora, Astronomia nautica, Milano (Hoepli) 51975, p. 189.

[9] Mentre il Sole percorre l'intero zodiaco in 12 mesi, la Luna lo porcorre in un mese, ed ¼ di mese lunare è di 29,53059d : 4, cioè 7,38265d.

[11] Cf. Speculum astrologiae,... autore Francisco Iunctino Florentino, Tomus Prior, Lugduni (In Officina Q. Phil. Tinghi) 1581, p. 131.

[12] Lo studente non faccia caso se Excel applica la formuletta al 1900, poiché i giorni sono i medesimi. Potrebbe esservi la differenza di 1 giorno se uno dei due anni fosse bisestile, ma nel nostro esempio né il 1962 né il 62 sono anni bisestili.

[13] Ricordiamo che la distanza oraria di un astro errante, o di un qualsiasi altro punto, da un cardine si ottiene dividendo la sua distanza dal meridiano in ascensione retta per la sua ora ineguale, che è pari a 1/6 del suo semiarco diurno o notturno, che a sua volta si ottiene sommando o sottraendo la differenza ascensionale (Δa) a 90°; e la differenza ascensionale si ricava dalla seguente formula: sen(Δa) = tang(δ)*tang(φ), ove δ è la declinazione e φ la latitudine geografica. Ma questi dati dovrebbero essere pane quotidiano per un astrologo.

[14] Rispetto alla sentenza pseudo-tolemaica sopra citata l'aggiunta è di Efestione (2,2): «Gli egizi d'un tempo, della scuola di Petosiride, asseriscono perentoriamente che, dove la Luna si trovi durante lo sgravamento, quel (segno) sorse al momento dell'inseminazione, e dove si sia trovata nel momento dell'inseminazione, questo (segno) sorgerà al momento dello sgravamento, o il (segno) opposto a questo».

[15] Sopra citato nella nota 10.

[16] Cf. Judith von Halle, Rudolf Steiner — Meister der weißen Loge, Dornach (Verlag für Anthroposophie) 2011, p. 99.

[17] Quando l'ora è molto vicina a quella stabilita dal ciclo della gravidanza, il giorno del concepimento, calcolato nel modo illustrato più sopra, quasi sempre coincide con la posizione della Luna; ma se l'ascendente si trova alla fine o all'inizio di un segno, è naturale che il giorno calcolato possa non coincidere esattamente con la posizione della Luna nel segno dell'ascendente. Il che peraltro è irrilevante, perché la Luna attraversa un segno una sola volta al mese!

[2024 © Franco Luigi Viero]